Lo spazio di coworking è contemporaneità e benessere

Il mondo del lavoro è cambiato e, con esso, la percezione del benessere. Se un tempo il tenore di vita utilizzava una metrica esclusivamente economica, adesso le generazioni più giovani hanno dato inizio a un cambio di paradigma. Non si vive più per lavorare, ma si lavora per vivere. E, se così dev’essere, non si può certo scegliere di rimanere per sempre ancorati a una professione che non soddisfa. E chi meglio di noi stessi può dirci cos’è meglio per noi? Così, al boom di dimissioni volontarie tra i giovani, si accompagnano l’aumentano le partite iva e la sempre maggiore richiesta di spazi di coworking. 

Non dovrebbe stupire, del resto. In altri Paesi, è da tempo cambiato l’approccio al modo di intendere lo spazio di lavoro. Da qui, il sorgere di aziende fortemente integrate dal punto di vista tecnologico, convinte che creare un ambiente lavorativo meno formale e votato al senso di community sia la chiave per lo sviluppo del business. Quindi, via agli uffici open space, agli arredamenti moderni, alle grandi conference room, alle sale relax attrezzate con tutti i comfort, addirittura a zone dedicate al riposo, per chi sentisse il bisogno di staccare la spina. E, ancora, aziende che hanno integrato corsi di yoga, palestre, proposte di menu per la pausa pranzo studiate appositamente da team di nutrizionisti.  

Vediamo, allora, come le nuove dinamiche del mondo del lavoro stanno spostando l’ago della bilancia in una direzione mai vista prima.

Il fascino del lavoro autonomo nel 2022

Gli ultimi dati ci dicono, infatti, che alla fine del 2021 c’è stato un aumento del +3,9% delle partite iva rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un incremento significativo, se si tiene conto che il dato ha continuato a manifestare un crescente aumento nei primi mesi del 2022. 

Il fascino del lavoro autonomo, del resto, è innegabile perché si basa su un concetto di base estraneo al rapporto di lavoro subordinato: la libertà di gestirsi. Chi vive di partita iva sa di essere l’unico responsabile della propria attività e, se questo comporta moltissimi oneri (come la tenuta della contabilità, la necessità di trovare clienti, l’assenza di uno stipendio fisso a fine mese, etc.), ha anche un grande vantaggio: non dovrai rendere conto a nessuno che stia al di sopra di te.  

Insomma, se hai la partita iva, puoi: 

  • gestire i tuoi tempi; 
  • scegliere di lavorare con chi vuoi;
  • scegliere di lavorare dove vuoi. 

 Sembra, questo, uno stile di vita che ben si adatta professionalmente a una generazione che crede nel valore di preservare il proprio benessere, dentro e fuori il lavoro. 

Spazio di coworking è sinonimo di stimolo 

C’è un luogo dove le persone a partita iva trovano il loro habitat naturale: lo spazio di coworking. Si tratta, in sostanza, di uno spazio con ambienti condivisi dove è possibile svolgere – insieme ad altri – la propria attività lavorativa. Di solito, in queste struttura sono presenti uffici, sale conferenze, aree relax, zone all’aperto, sale lounge e ovviamente scrivanie utilizzabili dal singolo come postazione di lavoro. 

Lo spazio di coworking è un ecosistema che, se gestito da un community manager capace di creare un vero senso di appartenenza, funziona non soltanto come sede di lavoro, ma anche come luogo dove trovare agganci professionali e addirittura amici. Nel migliore dei casi, diventa un posto dove si svolgono eventi così piacevoli da diventare il luogo dove trascorrere volentieri le ore fuori dall’orario lavorativo. 

L’ideale, in questi casi, è che il coworking goda di spazi ampi e luminosi, che sia tecnologicamente in grado di fornire il miglior supporto ai freelancer e che crei un’atmosfera piacevole per chiunque lo scelga. Questo aiuterà sia a mantenere la fidelizzazione di chi già si trova presso la struttura, sia ad attirare nuovo pubblico per rinnovare costantemente il giro di persone che orbitano attorno al suo environment 

La condivisione, lo scambio e il contatto con l’altro sono, del resto, i valori aggiunti che spingono una persona a preferire lo spazio di coworking al lavoro da casa. In una sola parola, stimolo. 

Coworking Roma: il meglio del lusso è a Villa Spierer 

Potrebbe sembrare un caso che tutte le caratteristiche che dovrebbe avere uno spazio di coworking siano effettivamente incarnate da Villa Spierer, l’immobile di pregio a Roma che con i suoi 1237mq è pronto ad ospitare non meno di 100 persone. Della sua bellezza, è inutile parlare. Basteranno una visita di persona e un paio di clic alle sezioni del sito web per realizzare che, no, non è un abbaglio ma un dato di fatto. 

Ciò che conta di Villa Spierer è che ha le carte in regola per trasformarsi nell’ufficio coworking a Roma nel quale chiunque vorrebbe avere una scrivania, affittare una sala conferenze per un incontro con clienti importanti, avere il proprio ufficio e prendere in prestito parte del suo prestigio. Il processo di ristrutturazione che ha subìto ha, infatti, permesso di affiancare il moderno all’antico. Così, se all’esterno Villa Spierer appare ferma al passato per il suo aspetto, oltre il portone d’ingresso mostra la sua vision contemporanea. 

I pavimenti, le colonne, gli archi, l’arredo moderno, gli spazi aperti: ogni cosa converge nella direzione di uno spazio di coworking pronto a dare il meglio di sé. A mancare è solo un community manager all’altezza della situazione e l’ambizione di chi sappia vedere il potenziale di Villa Spierer, prima dei suoi competitors